06 giugno, 2012

Scende in campo il presidente della Ferrari

Spericolato ex pilota, noto uomo di mondo, manager per eccellenza e attuale presidente della Ferrari nonché dirigente di molte altre aziende il 65enne Luca Cordero Montezemolo è un uomo di successo. Da quasi un decennio voci speculano sull’arrivo a Roma di un imprenditore. Non è un segreto che nei partiti moderati molti vedano nell’aristocratico Montezemolo l’avversario ideale di Berlusconi. Ora è giunto il momento: Montezemolo scenderà in campo e ciò potrebbe preannunciare la fine politica del Cavaliere.
Già nel 2009 aveva fondato a tal scopo un laboratorio di idee politiche con l’ambizioso nome di Italia Futura. Al suo fianco c’erano Gianfranco Fini, a quel tempo non ancora alleato di Berlusconi ed Enrico Letta, dirigente del PD, partito di opposizione nato dalla fusione tra alcuni partiti politici di sinistra e i democristiani. La nuova associazione richiamò in breve tempo l’interesse di imprenditori, scienziati e giornalisti che lo vedevano come uno strumento adatto a far partire quella “rivoluzione liberale” tanto annunciata da Berlusconi, ma mai realizzata.
Nonostante la crescente pressione degli ambienti economici, quella volta Montezemolo aveva preso tempo. Anche se non ha mai perso alcuna occasione per criticare la gestione negligente della crisi da parte di Berlusconi – ma non si verificò una partecipazione diretta alla riorganizzazione politica del paese.



Italia Futura parteciperà alle elezioni politiche
Sabato scorso un editorialista del quotidiano Corriere della Sera ha scritto che era finalmente giunto il momento per Montezemolo di scoprire le sue carte. Montezemolo dovrebbe dire subito chiaramente se Italia Futura ha intenzione di partecipare alle prossime elezioni politiche nella primavera del 201. In realtà, la risposta non si è fatta attendere: “Italia Futura nei prossimi mesi potrebbe diventare un partito e partecipare alle elezioni politiche del 2013″, ha risposto Montezemolo in una lettera aperta al giornale. Il presidente della Ferrari aveva recentemente già dichiarato in un’intervista al quotidiano La Repubblica: “Italia Futura non è più un semplice movimento di pensiero, abbiamo molte sedi locali e siamo in procinto di scegliere nuovi dirigenti”. Nel mese di luglio, avrà luogo un summit generale di tutti gli iscritti. “Non un congresso”, ha dichiarato il direttore della Fondazione, Andrea Romano a Zeit Online, ” ma un incontro per pianificare iniziative future”.
Il dato certo è che Italia Futura ha già fissato obiettivi chiari. “C’è un intero elettorato che dobbiamo aiutare a venire fuori dall’empasse”, ha detto Montezemolo a La Repubblica. “Sto parlando degli ex elettori del PdL di Berlusconi.”
E l’ex-Primo Ministro Berlusconi? Finora tace, almeno ufficialmente. Nel mese di aprile ha incontrato Montezemolo a pranzo a Palazzo Grazioli, sua residenza a Roma. Si presume che i due avversari abbiano discusso di una possibile alleanza tra Italia Futura e il PDL, cosa auspicata da molti nel partito di Berlusconi. Montezemolo, secondo i bene informati sulla politica italiana, sarebbe infatti l’unico partner con cui si potrebbe realizzare una coalizione di centro sinistra con il PD.
“Noi non vogliamo diventare una scialuppa di salvataggio per il PDL”, ha comunque aggiunto Romano. Dopo l’incontro al vertice nel mese di aprile, secondo il direttore di Italia Futura, non ci sono stati ulteriori contatti tra il PDL e il movimento. “Non abbiamo neanche intenzione di diventare il punto di appoggio di coloro che si sono staccati dal PdL. Ciò di cui abbiamo bisogno sono forze trainanti nuove e motivate​​.” Il sito web di Italia Futura pullula di attività. Nelle ultime settimane sono stati pubblicati nel forum decine di messaggi di adesione per aprire nuove sedi del movimento in varie città. E da pochi giorni è disponibile il nuovo programma “politico” della Fondazione. Si chiama “Cantiere Italia” e contiene le linee guida di un’ agenda politica liberale: meno tasse, meno welfare, meno burocrazia, più iniziative e un piano di crescita chiaro per salvare l’economia italiana e condurla fuori dalla recessione. Alcuni commentatori prevedono per le prossime elezioni l 25 percento dei consensi al futuro partito.
“Una cosa ci è chiara ci è chiara”, dice Romano, “nel 2013, i confini dei movimenti politici in Italia saranno profondamente diversi da quelli attuali. Ci stiamo preparando.” Però un’alleanza con la coalizione di centro sinistra da escludere “Il PD ha optato per una alleanza di sinistra tradizionale. Questa decisione non è in sintonia con il nostro orientamento in favore del mercati finanziari”


Berlusconi è a corto di idee
Certo la fondazione non ha alcuna simpatia per il PDL, Montezemolo e Berlusconi non sono mai andati d’accordo. Inoltre sembra che il partito, risultato della fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale nel 2009, sia già prossimo alla sua data di scadenza. I risultati disastrosi nelle recenti elezioni locali indicano che il Pdl non ha più alcun appoggio da parte dell’elettorato. “Il Pdl è alla fine. Il Pdl non è più il mio partito,” avrebbe detto Berlusconi durante una riunione di emergenza all’inizio di questa settimana. Dalle sue dimissioni da primo ministro lo scorso novembre, ha parlato più volte di un rinnovamento radicale del partito. Ma fino ad ora non è successo nulla.
Questo è probabilmente l’aspetto più anomalo della situazione politica oggi in Italia: Berlusconi, l’uomo che per quasi 20 anni ha improntato e controllato la politica nazionale da solo, non non sa cosa fare. Anche i suoi più stretti collaboratori parlano ora della fine di un’era politica. Per salvare la nave che affonda, il politico 76enne vuole di nuovo prendere il timone in mano. L’esperimento di affidare la guida e il rinnovamento del nuovo partito al suo successore al trono Angelino Alfano è ufficialmente fallito. Ma Berlusconi non è più l’uomo in grado di fondare un partito in pochi mesi e portarlo alla vittoria elettorale. Le sue idee non vanno oltre qualche ritocco estetico: un nuovo inno del partito, una più forte presenza sul web o un nuovo gruppo dirigente, composto esclusivamente da giovani, attraenti figure politiche femminili. Troppo poco per affermarsi contro il movimento di Montezemolo.

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