06 giugno, 2012

Un pagliaccio anarchico trionfa alle elezioni in Italia

Trionfatore imprevisto delle elezioni comunali italiane è il comico Beppe Grillo. Il suo “Movimento Cinque Stelle” ha ridotto a partitelli lo schieramento di Berlusconi in molte località.
Tutti quelli che pensavano che il buffone fosse Silvio Berlusconi, potrebbero presto ricevere una lezione da ricredersi grazie a Giuseppe Piero Grillo. E’ lui il vincitore a sorpresa delle elezioni amministrative locali parziali, per cui sabato e domencia sono stati chiamati a votare oltre nove milioni di italiani in circa 1000 comuni. Perché “Beppe” Grillo – tra le altre cose – è un autentico clown.
Ma ovviamente questo non gli basta. In Germania, il 63enne comico, cabarettista e attore potrebbe essere paragonato ad una sorta di antenato italiano dei Pirati. E ‘solo un po’ più rumoroso e divertente, ma ovviamente non per i partiti di centro-destra di Berlusconi e di Umberto Bossi, che con il suo “Movimento cinque stelle” ha relegato al rango di partitelli in molte località.
Già da diversi anni Grillo ha affidato la nuova politica italiana alla blogosfera. Tra l’altro, lui stesso in Italia è diventato il blogger di maggior successo a sud delle Alpi, nonché autore e promotore di iniziative come il movimento del V-Day.
Però non non si trattava del “Giorno della Vittoria”, ma si tratta del suo “Vaffanculo-Day”. All’invito amichevole a partecipare a questa sua iniziativa di protesta, hanno aderito oltre 500.000 persone e dopo il suo recente successo Grillo può sperare in un risultato sempre crescente.


In molti comuni ora è la terza forza politica
In molti comuni il suo Movimento è cresciuto diventando la terza forza politica. A Parma, città del prosciutto e del Parmigiano, con il 21 per cento dei voti il suo partito andrà al ballottaggio per la nomina del sindaco, come anche nella città di Genova, dove ha raccolto una notevole quantità di consensi.
A Parma, il partito di centro-destra aveva dominato e governato fino a pochi giorni fa, come pure nelle città di Verona e Genova al Nord, e a Palermo in Sicilia, tutte città dove ora si è arrivati ad un “cambio di regime”.
A Palermo, dopo 13 anni di pausa, è tornato l’ex sindaco Leoluca Orlando. Aveva perso drammaticamente, anche il neoeletto del moderato “terzo polo”, il partito di Pier Ferdinando Casini e del presidente della camera e acerrimo nemico di Berlusconi Gianfranco Fini.



Anche in Italia la sinistra va a gonfie vele
Come in Francia, ora anche la sinistra va col vento in poppa, anche se Beppe Grillo deve essere preso va considerato con riserva, lui che è fondamentalmente un anarchico e che ha preso di mira la casta politica del paese, a suo avviso corrotta. In ogni caso dopo questo fine settimana, il panorama politico italiano si riconosce a fatica.
L’epoca del Cavaliere sembra definitivamente conclusa. Berlusconi stesso aveva preferito seguire l’attesa debacle a Mosca, dove ha partecipato ai festeggiamenti per l’insediamento di Vladimir Putin, suo vecchio amico dei tempi d’oro. Il suo vecchio partito di governo dopo lo spoglio dei voti in molte città ha visto la sua influenza limitata a pochissime zone e dal suo entourage, si vocifera che le sue previsioni fossero anche più nere.
Tuttavia intenderebbe continuare a sostenere il governo Monti. Il segretario generale del suo partito Angelino Alfano ha definito il fallimento come una “sconfitta”, ma che tuttavia non si tratta di “un disastro”. Per ora, non sarebbero previsti altri vertici con altri partiti.

L’affluenza alle urne è scesa del sei percento
Inoltre a ciò si aggiunge soprattutto la vicenda del suo ex alleato di coalizione, la Lega Nord, che persino nella sua roccaforte di Monza è riuscita a racimolare a malapena il 17 per cento dei voti. Anche nella città natale di Umberto Bossi, Cassano Magnago, la Lega ha visto tutti i suoi progetti andare in fumo.
L’ultimo scandalo di corruzione ha contribuito al calo di voti in modo significativo nel partito separatista, che aveva per lungo tempo conservato un’immagine immacolata di incorruttibili uomini del nord contro i “predatori di Roma” e il resto del Sud.
Ma la frana politica sembra soprattutto originata dall’incertezza generale causata dalla crisi globale del debito europeo, di cui il partito di Grillo è forse l’espressione più eloquente. Ancor più eloquente però è il netto calo dell’affluenza alle urne che è scesa di sei punti percentuali.



“Disorientamento degli elettori”
Come in Germania, nel caso dei Piraten, anche le élites italiane sono sono state colpite violentemente dal crollo del vecchio sistema. Il ministro degli interni Anna Maria Cancellieri ha parlato di un “disorientamento degli elettori” ampiamente manifestato.
Beppe Grillo tuttavia non è proprio foriero di speranza, nonostante i suoi appelli spesso divertenti come quello di febbraio 2008, quando sul quotidiano “Die Zeit” si rivolgeva al popolo tedesco con queste parole: “L’Italia si rivolge ai fratelli tedeschi! Dichiarateci guerra! Ci arrenderemo volentieri. Siete la nostra ultima speranza. Già oggi vi stiamo mandando quotidianamente i nostri rifiuti provenienti dalla Campania – per favore prendetevi anche i nostri politici! Vi pagheremo bene!”.
Tuttavia, da parte sua non può essere considerato una persona completamente immacolata. Ci sono discrepanze ben documentate tra quello che sostiene e dichiara e la realtà della vita lussuosa che conduce e che questo populista demagogo non potrebbe mai permettersi.
Certo è che dopo le elezioni a Parigi e in Italia sembra che al momento solo il tecnico Mario Monti, slegato da ogni partito, possa ora essere considerato come il partner più affidabile di Angela Merkel in Europa.

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