Initiativen gegen das Desinteresse in Italien
Iniziative contro l’indifferenza in Italia
Di Romina Spina
Traduzione da Claudia Marruccelli
Alla ricerca di un nuovo slancio nelle relazioni con i nostri vicini a sud delle Alpi
La controversia sugli evasori fiscali ha incrinato i rapporti con l’Italia. Però per la maggior parte degli italiani la Svizzera resta un paese sconosciuto. La diplomazia vuole porre rimedio. Un’ edizione speciale della nota rivista „Limes“ segna il primo passo.
Con i suoi 740 chilometri quello italiano è il confine più lungo della Svizzera. Viceceversa anche per l’Italia quello con la Confederazione Elvetica è il il confine settentrionale più lungo. Sin dall’inizio dei rapporti diplomatici tra Berna e Roma, immediatamente dopo l’Unità d’Italia avvenuta nel 1861, i due stati confinanti hanno avuto un ruolo reciproco importante nel campo politico, economico, sociale e culturale.
Così vicini eppur così lontani
Oggi l’Italia e la Svizzera mantengono, così come un tempo, stretti rapporti di collaborazione. Di grande importanza è l’intenso scambio economico tra i due paesi. Per la Confederazione Elvetica l’Italia è il secondo partner commerciale dopo la Germania, viceversa la Svizzera, come nono investitore straniero, dà lavoro nella repubblica dell’Appennino a circa 75000 persone. Tra il 1950 e il 1970 sono emigrati complessivamente tra 3 e 4 milioni di italiani in Svizzera. Attualmente in Svizzera vivono non meno di mezzo milione di italiani, e formano il gruppo più numeroso di stranieri. In Italia sono residenti circa 50000 cittadini svizzeri.
Però la maggior parte degli italiani che vive a sud del confine sa ben poco della Svizzera. Il quadro generale della Confederazione Elvetica è dominato da stereotipi e pregiudizi, come uno studio d’immagine ha recententemente dimostrato. A ciò si aggiunge che l’anno scorso i media locali hanno scritto abbondantemente della controversia in materia di evasione fiscale tra Svizzera e Italia.
Ora una serie di iniziative dovrebbe contrastare la diffusa indifferenza e la cronaca spesso superficiale da parte dei media. Un primo passo è stato realizzato in Italia dalla celebre rivista di geopolitica „Limes“, che per la prima volta, poche settimane fa, ha pubblicato un numero speciale sulla Svizzera. Nell’edizione speciale di 240 pagine, pubblicata con il titolo „L'importanza di essere Svizzera", saggisti vari cercano con numerosi articoli, che vale la pena di leggere, nonché mappe e grafici, di avvicinare agli italiani la storia, la politica, l’economia, la cultura e la società svizzeri.
Promuovere il dialogo
In occasione di una conferenza a Roma sulla pubblicazione della rivista, il caporedattore della rivista, Lucio Caracciolo, ha rivelato la sua decisione, di dedicare un intero numero alla Confederazione Elvetica. In Italia ci si dovrebbe interessare di più alla Svizzera, ha dichiarato Caracciolo, perchè, oltre ad occupare un’ importante collocazione finanziaria su piano internazionale e avere una moneta forte a differenza del panorama economico italiano, possiede molti grandi imprenditori, i quali potrebbero garantire un alto livello occupazionale. La Svizzera, in qualità di mediatrice, ha portato a termine inoltre difficili missioni tra stati e istituzioni. Come nessun altro paese della sua grandezza ha una vocazione, risolvere le controversie tra incompatibili punti di vista .
La pubblicazione del numero speciale di Limes è per Caracciolo, secondo quanto lui stesso ha dichiarato, l’inizio di un tentativo, per agevolare il finora in parte lento scambio di opinioni tra Italia e Svizzera. In questo contesto, l'Ambasciata Svizzera a Roma, come pure la rivista «Limes» stanno esaminando l'istituzione di un forum per il dialogo tra la Svizzera e l'Italia. Il Forum si avvarrebbe dell’intervento di selezionati rappresentanti dell'industria, dei media e della cultura. Attualmente non esiste niente di simile, ha dichiarato Caracciolo dopo la conferenza.
Un forum di discussione italo-svizzero sembra pertanto ancora più importante, dato che negli ultimi mesi il rapporto tra i due paesi confinanti è stato piuttosto teso a causa di conflitti sulla politica fiscale. «Le polemiche non erano quelle che intercorrono solitamente tra due paesi che mantengono rapporti così stretti», ha detto l'ambasciatore svizzero, Bernardino Regazzoni, a Roma. La controversia fiscale è stata tuttavia solo un sintomo di un più ampio dibattito che riguarda la tutela reciproca..
Le recenti differenze secondo Regazzoni non hanno minato la solidità delle relazioni. Piuttosto hanno indicato una salvaguardia del ruolo sempre più in attenuazione che entrambi i paesi hanno svolto in vari campi. In primo luogo si tratta di relazioni commerciali bilaterali importanti, ma anche della conoscenza della storia comune, le relazioni culturali e scientifiche. La divergenza tra percezione e realtà è motivo di preoccupazione e richiede dei provvedimenti, ha detto l'ambasciatore . "Se qualcuno non sa e non percepisce correttamente o apprezza quanto importante sia una persona o un paese, questo non è una buona base per un rapporto di collaborazione", ha dichiarato Regazzoni.
Sguardo al passato
In questo senso un più intenso scambio di opinioni con l'Italia dovrebbe essere stimolato in modi diversi. L'ambasciata a Roma punta su nuove forme di comunicazione per raggiungere il pubblico e per promuovere il dialogo. Dopo la presenza svizzera in occasione delle recenti celebrazioni per il 150 ° anniversario dell'unità d'Italia, che con numerose iniziative hanno ricordato il contributo della Confederazione al Risorgimento, fervono attualmente i preparativi per l'Expo del 2015 a Milano. C’è grande enfasi su questo evento, ossia presentare all'esposizione mondiale la Svizzera come uno spazio di ricerca e un paese innovativo.
Anche a Berna in futuro si farà di più per superare le differenze tra le relazioni italo-svizzere, così ha dichiarato il segretario di stato Peter Maurer. Attualmente, si dovrebbe investire di più nelle risorse umane in campo diplomatico per il mantenimento di un buon vicinato. Alla fine della conferenza Maurer ha ha dichiarato per quanto riguarda le recenti tensioni, che il trattato fiscale firmato dalla Svizzera con la Germania e il Regno Unito potrebbe servire in futuro da modello per altri paesi .
Per l’ambasciatore Regazzoni un eventuale accordo fiscale con l'Italia non dovrebbe essere una copia di altri contratti. Il diplomatico ha assicurato che la Svizzera ha interesse in una soluzione per trovare soddisfazione da entrambe le parti. A tale scopo è tuttavia essenziale che dopo i toni insolitamente forti del passato entrambi i paesi ritornino ad essere consapevoli dell'importanza reciproca. «Bisogna sedersi ad un tavolo e negoziare, perché siamo un partner importante l’uno per l'altro».
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