01 marzo, 2012

Il nuovo volto dell'Italia

Neue Sachlichkeit statt "Bunga-Bunga" in Italien


In Italia nuova concretezza al posto del Bunga Bunga

Di Micaela Taroni
Traduzione di Claudia Marruccelli

Sono passati solo tre mesi da quando Mario Monti si è insediato al governo e l’Italia è già irriconoscibile.

Sono passati 100 giorni di governo, esattamente dal 13 novembre 2011, da quando l’ex commissario europeo ha preso il comando del suo paese minacciato dalla bancarotta e gli italiani hanno già dimenticato gli scandali a sfondo sessuale, gli slogan populisti e le imbarazzanti figuracce dell’era Berlusconi. Con sobrietà e rigorosa concretezza in poche settimane il premier Monti ha impresso al paese uno stile del tutto nuovo, addirittura definito dagli entusiasti sostenitori del “Professore” come una “rivoluzione culturale”. Eleganza, umorismo britannico e sobria presenza hanno preso il posto dell’epoca dei Bunga Bunga.
Per salvare il paese dalla bancarotta e per pareggiare il bilancio pubblico entro il 2013, Monti esige dagli italiani lacrime e sangue. Il capo di governo al di fuori di ogni linea partitica lavora strenuamente al risanamento delle casse statali e alle misure per ridare slancio all’economia. Allo stesso tempo il poliglotta esperto di mercato di origini varesine detta legge. Lo stile borioso e intraprendente del suo precedessore, appartiene ad un mondo diverso. Così Monti ha sostituito l’Audi blindata di Berlusconi con una più datata Lancia. Al posto della sfarzosa residenza privata romana dello zar dei media, il premier si accontenta dell’appartamento di servizio a Palazzo Chigi, sede del governo e viaggia in aereo in classe economica. Quando, in occasione di una visita ad una mostra sul Botticelli, ha insistito per pagare il biglietto, Monti ha guadagnato parecchi punti nei sondaggi.
Il Ministro Fornero "piange"
Rinuncia allo stipendio di premier e di ministro delle finanze

E’ un premier fuori dagli schemi che indossa volentieri iun semplice loden e non teme di costringere ai sacrifici anche i politici viziati. E così gli stipendi dei parlamentari sono stati decurtati di 1300 euro mensili lordi. Deputati e senatori non potranno più in futuro ottenere una pensione dopo essere rimasti in carica soltanto una legislatura. Come suo personale contributo alle misure di risparmio ha rinunciato al suo stipendio di premier e di ministro delle finanze.
Il capo della squadra di governo formata da tecnocrati, dopo il suo insediamento, si è adoperato con grande sforzo per realizzare un ambizioso programma in grado di salvare il suo paese gravemente indebitato. Così nel mese di dicembre ha portato sulla scena politica un piano di risparmio di svariati miliardi di euro con cui spera di risolvere il deficit italiano e con cui restituirà credibilità al suo paese sulla scena internazionale.
Il premier Mario Monti
Contemporaneamente il premier ha varato misure per la crescita, che diano slancio agli investimenti in progetti di edilizia pubblica, ricerca e sviluppo e un pacchetto per liberalizzare settori dell’economia ormai antiquati. Inoltre, il politico sessantottenne ha affrontato con coerenza una serie di confronti con potenti lobby economiche come i notai, gli avvocati, i farmacisti, i tassisti ed altre associazioni professionali, che temono di perdere i propri privilegi. Una protesta dei camionisti contro l’esteso piano di liberalizzazione proposto dal governo transitorio ha paralizzato per giorni l’Italia. Anche uno sciopero dei tassisti, durato parecchi giorni, ha messo abbastanza sotto pressione Monti.
Tuttavia il premier non si è fatto mettere in imbarazzo dalle manifestazioni di protesta e dagli scioperi e porta avanti la sua crociata. Soprattutto Monti si è fortemente impegnato in prima linea contro l’evasione fiscale e l’economia sommersa. Nella lotta all’evasione fiscale il governo ha messo sotto torchio i più benestanti. Così la guardia di finanza sta braccando coloro che fanno la bella vita facendo credere al fisco di possedere redditi minimi. E’ definitivamente finita l’epoca in cui ci si vantava di possedere yacht, Ferrari ed elicotteri. Sono stati condotti massicci controlli fiscali nelle famose località montane di Cortina e Courmayeur, così come in Via Condotti, la via dei negozi di lusso a Roma, e nel lussuoso quartiere dei Navigli a Milano. Questo ha dato origine a malumori.  Albergatori, commercianti e imprenditori hanno denunciato che i clienti sono stati spaventati da controlli durati ore da parte degli ispettori delle imposte. In fin dei conti l’Italia non è uno stato in cui la polizia fa da padrona.
Via Condotti a Roma
Tuttavia nei suoi 100 giorni di incarico l’impeccabile operoso Monti non ha potuto evitare qualche gaffe. Ha fatto inviperire i sindacati, i giovani e i disoccupati, quando recentemente ha invitato i giovani italiani a non far troppo conto su un posto fisso. “Sempre lo stesso lavoro per tutta la vita è davvero noioso. E’ piacevole cambiare lavoro e accettare nuove sfide”, ha commentato Monti un po’ indelicatamente. Solo qualche giorno prima l’Istituto di satistica ISTAT aveva comunicato, che la disoccupazione giovanile era arrivata ad un nuovo livello record, 31%. Anche con qualche membro del governo Monti ha avuto qualche problema. Per esempio ha costretto alle dimissioni il primo segretario di stato Carlo Malinconico, dopo che questi era finito nel mirino dei media che lo accusavano di contatti poco chiari con un imprenditore.
Anche l’affermazione dei suoi avversari di essere al servizio dell’alta finanza gli ha arrecato continuamente seccature. “I tecnici di Monti e le loro lobby hanno sottratto la democrazia al popolo italiano e al parlamento” protesta il politico del vertice della Lega Nord, nonchè ex ministro Roberto Calderoli. Solo la Lega Nord, partito populista di destra, si schiera apertamente all’opposizione del nuovo governo italiano formato da esperti. In Internet e sui media si parla diffusamente di teorie di complotto che suscitano vivaci discussioni. Monti è stato spesso sospettato di far parte del fantomatico gruppo Bilderberg. Le teorie di complotto sono giunte anche all’orecchio di Monti costringendo il premier ad  assicurare nuovamente e pubblicamente, di non avere alcun legame con la grande finanza.
La corruzione nel mondo

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