11 gennaio, 2013

Monti rifugge la trasparenza

Monti scheut den Klartext


di Andres Wysling
Pubblicato in Svizzera il 27 Dicembre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli

E’ con la sua “Agenda Monti” che il primo ministro italiano intende fissare i temi della campagna elettorale. La sua volontà di ridurre il debito pubblico significa anche trasformare l’amministrazione pubblica snellendola.




Il primo ministro italiano Mario Monti sale in campagna elettorale in veste di candidato senza partito e sostenitori. Si presenta quale futuro primo ministro – ed è certamente consapevole che le sue possibilità di successo sono estremamente limitate. Sfrutta quindi l’occasione per accendere una discussione sul suo programma al cui centro non sta la persona Monti, bensì “l’agenda Monti”. In campagna elettorale si tratterà soprattutto di finanze e obiettivi di governo, anziché di politici e di cordate, di programmi e dei loro finanziamenti piuttosto che di persone e delle loro promesse.

Strutture efficienti
L’obiettivo principale dell’ “Agenda Monti” è la crescita. E il professore di economia richiama subito l’attenzione degli italiani : “La crescita può basarsi solo su una finanza pubblica sana”. A tal fine chiede ai futuri governi l’osservanza scrupolosa dei nuovi limiti di debito che stanno per entrare in vigore, una costante riduzione del debito del 5 per cento annuo, dall’attuale 120 al 60 per cento del PIL (nel rispetto del Trattato di Maastricht, quasi dimenticato), la vendita dei beni di Stato.
Dopo che il suo governo lo scorso anno ha aumentato le tasse soprattutto per tenere sotto controllo il bilancio, ora Monti a quanto pare ha intenzione di ridurre la spesa statale. Chiede la revisione e la razionalizzazione di tutta l’amministrazione pubblica – non solo per alleggerire il bilancio, ma anche per sollevare i cittadini e gli imprenditori dagli aggravi e dai tempi morti della burocrazia. Vuole sfollare uffici pieni di personale in esubero, o eliminarli completamente, sfoltire la pubblica amministrazione e la giustizia migliorandone l’efficienza.


Berlusconi fiducioso della sua vittoria
L’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi si mostra sicuro della sua vittoria elettorale. “Recupereremo quel quaranta per cento di voti che avevamo ottenuto nelle ultime elezioni parlamentari del 2008″, ha detto in un’intervista su Rai1. Punta sulla sua presenza in televisione. “Sono convinto che la televisione è ancora il modo migliore per trasmettere la verità alle famiglie, specialmente a quelle che non leggono i giornali.”
Monti esige rapidità: entro i primi cento giorni del nuovo governo sarà avviato un consiglio generale sugli ostacoli burocratici e sulla base di esso poi il governo dovrà smaltire in tempo record un centinaio di procedimenti, si pensi ai controlli, alle autorizzazioni e ai ricorsi. Con la consultazione Monti probabilmente vuole impressionare l’opinione pubblica. Ma potrebbe anche dare adito a discussioni senza nessun risultato concreto.

Manca la “razionalizzazione dei posti di lavoro”
L’idea non è solo quella di spendere meno soldi, ma anche di spenderli bene, sottolinea Monti. Non intende risparmiare sulle spese finalizzate alle infrastrutture, l’istruzione e la ricerca. Le prime misure di rigore del suo governo, tuttavia, hanno preso di mira proprio le scuole: gli insegnanti di sostegno a tempo determinato non saranno riassunti, in quanto, al contrario dei dipendenti pubblici che sono assunti a tempo indeterminato, non sono tutelati dal diritto al lavoro.
Il professore preferisce non presentare in campagna elettorale la sua lista di priorità per smantellare la burocrazia. Evita anche di dichiarare apertamente che verranno ridotti posti di lavoro e licenziati dipendenti, anche se il suo programma punta chiaramente in quella direzione. Questa è la campagna elettorale. Chi vuol vincere, rifugge la trasparenza.

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