16 gennaio, 2013

Sedotti dall'aroma degli agrumi

Betört vom „Duft der Zitrusfrüchte“

di Michael Braun
Pubblicato in Germania il 13 gennaio 2013
Traduzione di Claudia Marruccelli

Ad un anno dal naufragio della nave passeggeri Costa Concordia, in cui perirono 32 persone, gli affari della Costa Line continuano a essere floridi.



Venerdì nel porto di Civitavecchia centinaia di passeggeri s’imbarcheranno su una nave delle linee Costa, che li porterà in crociera nella zona occidentale del Mediterraneo.
Esattamente come un anno fa, stessa rotta, via Marsiglia in direzione di Barcellona e Majorca, persino stesso nome e giorno di partenza: venerdì 13 gennaio 2012 turisti provenienti dalla Germania, Francia, Italia e Stati Uniti, si imbarcavano sulla Costa Concordia per la crociera “Profumo di agrumi”.
Questa volta però ci sarà un dettaglio in più. Due ore dopo essere salpata, la nave Costa con un ampia virata si allontanerà di almeno due miglia dall’Isola del Giglio, mentre solo un anno fa la distanza dalla costa sarebbe stata non meno di 100 metri. In fondo il capitano Francesco Schettino voleva solo offrire ai passeggeri e agli abitanti dell’isola il magnifico spettacolo dell’inchino di una nave lunga 290 metri e alta quasi 40, completamente illuminata dalla poppa alla prua.
Un inchino che si è concluso con una catastrofe. Quando l’equipaggio si è accorto della schiuma che circondava gli scogli affioranti dall’acqua, era già troppo tardi per la manovra evasiva. Alle 21.42 un tremendo colpo ha scosso la nave: gli scogli avevano inferto alla Costa Concordia una ferita lunga 70 metri, la sala macchina veniva invasa dall’acqua, tutte le luci si spegnevano, il gigante da crociera non era più governabile. E tra i 3219 passeggeri, più 1013 membri dell’equipaggio scoppia il caos.

“Caduto nella scialuppa di salvataggio”
In un attimo il capitano Francesco Schettino sempre così grintoso, si trasforma in un fifone. Al telefono con l’unità di crisi della Costa tenta di minimizzare “E’ solo un blackout”. Ai passeggeri viene annunciato di mantenere la calma e di rientrare nelle proprie cabine. Solo dopo circa un’ora nel frattempo la Concordia con un mezzo giro aveva rivolto la prua verso il porto del Giglio, e iniziava ad inclinarsi pericolosamente, Schettino dà finalmente l’ordine di evacuazione, che si trasforma in una lotta disperata per accaparrarsi un posto nelle imbarcazioni.
Uno di quelli che riesce ad averla subito vinta è il capitano, che taglia la corda su una scialuppa e segue l’evolversi della tragedia dalla riva, rannicchiato al buio su una roccia. Avrebbe voluto restare a bordo, dirà poi, ma sarebbe accidentalmente caduto nella scialuppa. Meno fortunate sono state le 32 vittime che sono annegate nel tentativo di raggiungere la terra ferma a nuoto, o imprigionate all’interno delle proprie cabine, tra cui dodici tedeschi, sette italiani, sei francesi. Due corpi si trovano ancora all’interno del relitto.
Ci vorranno mesi, forse un anno per recuperare la nave passeggeri arenata e distesa su un lato, ma non completamente affondata, e rimorchiarla in porto per la demolizione. Sarà difficile restare nei 230 milioni di euro di spesa previsti per il recupero: la tabella di marcia inizialmente annunciata, che prevedeva la conclusione dei lavori entro la primavera del 2013, è carta straccia, e già nel mese di settembre i 400 operai utilizzati sul luogo del disastro sembravano insufficienti. L’Isola del Giglio va incontro ad un’altra stagione estiva, in cui la gigantesca carcassa della nave, che giace inclinata su un lato, domina il panorama del porto.

Distanza minima dalla costa due miglia
L’estate scorsa l’isola ha registrato un calo dei pernottamenti di circa 20 per cento, mentre sono schizzate in alto le cifre delle presenze giornaliere dei turisti delle catastrofi che sono arrivate a 3000. Viceversa la nave da crociera statunitense Carnival, che fa parte della Costa Crociere, non ha registrato un rilevante calo dei passeggeri.
Certo il danno è stato enorme, tuttavia la perdita totale della nave, valutata 450 milioni di euro, sarà totalmente rimborsata dall’assicurazione. E’ di questi giorni la questione se, a seguito della catstrofe, la Costa debba o meno cambiare completamente nome e marchio. I passeggeri continuano a fluire a bordo: i numeri delle prenotazioni sono gli stessi del 2012, anche perchè la Costa ha offerto pacchetti offerta davvero convenienti. Per esempio chi prende il largo venerdì prossimo da Civitavecchia, paga, per una crociera di otto giorni in una cabina economica, la ridicola cifra di 325 euro, spese portuali comprese, mentre per una suite vera e propria si passa ai 1100 euro a persona; bambini e ragazzi fino a 18 anni in cabina viaggiano gratis.
Anche le discussioni sulla sicurezza delle navi da crociera sono rapidamente cessate. Presto uscirà dai cantieri il prossimo gigante Costa, una nave passeggeri da quasi 5000 passeggeri, un grattacielo galleggiante come la Concordia, con appena otto metri di pescaggio.
L’unica cosa che è cambiata dalla catastrofe dell’anno scorso è il limite di navigazione dalla costa. Il governo italiano ha emesso un decreto con cui si fa obbligo ai natanti della distanza minima di due miglia dalle coste nelle riserve naturali come quelle dell’Isola del Giglio. Ma questa nuova norma è già stata modificata in maniera davvero poco convincente: ad esempio, mentre il progetto della costruzione a Venezia di una nuova banchina di attracco a destinata alle navi da crociera ed esterna alla laguna è ancora in alto mare, nel frattempo i giganti passano proprio davanti a Piazza San Marco, infischiandosene della sicurezza.







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