21 agosto, 2012

L’Italia risparmia - Menu a chilomentro


Italien im Sparzwang - Kilometermenü

di Dirk Schümer
Pubblicato in Germania il 19 agosto 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli



Gli italiani spendono sempre meno per mangiare. Sia ambiente che patrimonio ittico marino si rallegrano. Solo per il pollame è sempre periodo di caccia.
In una situazione di crisi economica sono soprattutto le cattive notizie a fiorire. Ma ci sono delle eccezioni. Così ci è giunta voce che in Italia si spende meno per il cibo. A prima vista naturalmente sembra una buona notizia, che le casalinghe – a cui generalmente viene demandata l’organizzazione della cucina e della tavola – secondo i sondaggi, risparmino sugli alimentari (35%) e cerchino sempre più spesso le offerte speciali (60%). La metà dei consumatori consuma già meno carne, soprattutto perché il filetto è diventato davvero caro.
Farmer market a km 0
Meno manzo e pesce, ma più pollo
Ora le buone notizie, visto che la carne non solo è poco ecologica, ma assunta in grandi quantità, al posto di un più gustoso piatto di pasta con le verdure, un minestrone o un’insalata, non è salutare. Gli italiani, considerati dei buongustai attenti, continuano a ridurre anche il consumo di pesce. Il patrimonio ittico marino non può che gioire, molto meno però il pollame, poiché il consumo della delicata carne di pollo è aumentato, così come quello del pane e ambedue sono sicuramente più convenienti degli affettati, del formaggio o dei dolciumi.
Le civiltà parsimoniose si nutrono finalmente in maniera più sana e salutare. La storia ci insegna che Roma è cresciuta a minestre di legumi e zuppe di cereali, ed è decaduta a lingue di pappagallo e trippe di maiale. Quindi non si deve dimenticare che, nella culla nelle grandi civiltà europee, il movimento “Chilometro zero” nelle trattorie, pizzerie e ristoranti gode di forte popolarità



Banchettare ecologicamente in una trattoria a chilometro zero
Qui il cliente può scegliere un menu i cui ingredienti non provengono dai mari del nord o dai tropici, ma direttamente dalla zona. Questo favorisce l’ambiente e il clima, abbassa i costi di trasporto e i prodotti sono di gran lungo più saporiti. In una trattoria a chilometro zero una porzione di pasta al pomodoro costa anche solo 6 euro, una pizza alla marinara 4.50 euro e una cassata siciliana 3.50 euro, servizio e coperto compresi.
In questo clima di frugalità non sorprende che lo stentato mercato librario italiano abbia registrato una rapida ed eccezionale crescita delle vendite della casa editrice romana Newton Compton che pubblica principalmente titoli stranieri mettendoli a disposizione degli italiani, ormai diventati frugali, a 9.90 euro, il 40 % in meno dell’anno precedente. Alla fine leggere e mangiare sono diventate quelle esigenze fondamentali che vanno soddisfatte anche in tempo di crisi.

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