26 aprile, 2012

Cittadini in aiuto dello stato

„Abbiamo bisogno dei cittadini“

Wir brauchen Bürger

di Birgit Schönau
Pubblicato in Germania il 21 aprile 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per ItaliaDallEstero
Lorenzo Ornaghi Ministro dei Beni Culturali
Lorenzo Ornaghi: non è proprio così: il governo ha appena stanziato 76 milioni di euro per nove importanti musei, tra cui il Museo di Brera di Milano, la Galleria dell’Accademia di Venezia e il Museo di Capodimonte a Napoli. Ma naturalmente non possiamo fermarci qui. Data l‘attuale situazione economica, certo non è facile, ma è mia esplicita intenzione coinvolgere direttamente investitori privati​​. Lo stato non è più in grado di gestire tutto da solo.
Zeit: la cultura potrebbe essere il più grande tesoro italiano. Eppure sembra che il suo ministero sia costantemente in emergenza.
Ornaghi: naturalmente non si può negare che esiste una situazione di emergenza, causata da molte ragioni, l’incuria da parte dello Stato è solo una di esse. A volte dobbiamo lottare anche semplicemente contro i fenomeni naturali. Gli scavi di Pompei, per esempio, sono esposti ad ogni tipo di agente atmosferico, forti piogge e caldo estremo. Dobbiamo certamente fare la nostra parte per garantire una corretta manutenzione. Io credo però che per valorizzare i nostri beni culturali ci sia bisogno anche di un cambiamento della nostra mentalità.
Zeit: Cosa intende?
Ornaghi: Già le scuole devono insegnare ai nostri figli che viviamo in un paese con un patrimonio culturale inestimabile, che dobbiamo apprezzare e rispettare, e che va conservato.
Zeit: Al momento sembra che a qualcuno interessi più sfruttare i tesori culturali. A Cerveteri a nord di Roma, pare che i saccheggiatori di tombe etrusche siano più preoccupati di fare in modo che l’UNESCO escluda dal Patrimonio per l’Umanità il sito archeologico, in modo da poter lavorare indisturbati.

Degrado nel sito archeologico di Pompei
Ornaghi: Il reparto speciale dei Carabinieri per la tutela del nostro patrimonio culturale svolge un lavoro egregio quando si tratta di rintracciare e mettere al sicuro gli oggetti d’arte rubati. Ma non abbiamo un numero sufficiente di agenti per mettere al sicuro tutti i nostri siti archeologici. Quando si tratta di tesori d’arte, lo Stato non può sempre agire da solo con un’azione dall’alto verso il basso. Abbiamo bisogno dell’impegno dei cittadini.
Zeit: Ogni ministro della cultura italiana si è misurato in primo luogo con Pompei. I suoi predecessori non hanno potuto fare molto per la conservazione del sito archeologico più famoso del mondo. Lei cosa pensa di fare?
Ornaghi: l’UE ci ha appena concesso105 milioni di euro per Pompei. Useremo questo denaro per prevenire ulteriori danni causati dalle piogge, per rimettere in sicurezza le antiche strade del sito, per restaurare le mura originarie della città e gli affreschi. A fine marzo abbiamo dato inizio ai bandi di gara [per assegnare i lavori]. Se riusciremo ad arginare in maniera permanente i danni causati dal maltempo e a migliorare il sistema di sorveglianza video, saremo in grado di aprire ai visitatori più zone e altri edifici. Non dimentichi che una gran parte dei resti della città non è stata ancora portata alla luce.
Zeit: Molti archeologi ritengono che non si dovrebbe continuare a scavare a Pompei. Ciò che resta sotto è meglio conservato. Lei è d’accordo?
Ornaghi: No, non sono del tutto d’accordo. Ma sono convinto che Pompei, al di là dell’archeologia, possiede anche un valore simbolico, forse anche metaforico. Pompei infatti simboleggia il rischio del momento, la precarietà a cui sono soggette tutte le grandi culture e l’umanità stessa. E’ questo che rende così affascinante per tutti noi questo paesaggio di rovine, creato dall’eruzione del Vesuvio nel 79 dC e che ogni anno richiama due milioni di visitatori.
Zeit: Pompei si trova nel cuore del territorio della camorra napoletana. I camorristi cercheranno di mettere le mani, attraverso i loro intermediari, sui milioni dell’UE?
Ornaghi: Questo governo garantisce la totale trasparenza nell’affidamento degli appalti. Abbiamo nominato proprio per questo un commissario prefettizio. Durante i lavori sarà assicurata la sorveglianza video e saranno garantiti i controlli di polizia.
Zeit: Nella vicina Ercolano, l’azienda americana Hewlett Packard ha investito 16 milioni di euro nella manutenzione degli scavi. Due terzi degli scavi sono stati nuovamente riaperti al pubblico. Prevedete investitori stranieri anche per Pompei?

Fondaco dei Tedeschi a Venezia
Ornaghi: Sarebbero certamente i benvenuti. Ciò che sta avvenendo ad Ercolano, serve da esempio. Ma vogliamo anche attirare aziende e fondazioni italiane nell’ambito della conservazione dei beni culturali.
Zeit: L’imprenditore della moda Diego Della Valle si è dichiarato pronto a donare 25 milioni di euro per il restauro del Colosseo a Roma.
Ornaghi: La cosa mi fa sicuramente molto piacere. Della Valle è un uomo estremamente generoso e con un forte senso civico.
Zeit: Ma c’è un acceso dibattito sul fatto che un imprenditore possa utilizzare il Colosseo come spazio pubblicitario per i propri prodotti. Dobbiamo aspettarci che Della Valle metta ora le sue Tod’s nelle arcate del famoso anfiteatro?
Ornaghi: Assolutamente no. Non se ne è mai parlato. Della Valle potrà solo citare la sua iniziativa nelle pubblicità
Zeit: A Venezia, il Fondaco dei Tedeschi cambierà destinazione d’uso. Lo storico palazzo, un tempo proprietà di una antica famiglia di commercianti tedeschi, si trova in un palazzo del 16° secolo poco lontano da Ponte di Rialto. Per molto tempo ha ospitato l’ufficio postale, nel 2008 lo ha comprato la società di Benetton. Il Fondaco diventerà ora un polo commerciale?
Ornaghi: Il dibattito ruota piuttosto attorno al carattere architettonico. Associazioni intellettuali e culturali sono in primo luogo contrarie al progetto di una terrazza con giardino e una scala mobile nel cortile. Recentemente è stato presentato il progetto alle autorità dei beni arcihitettonici veneziane, alcuni punti particolarmente critici sono stati eliminati. Siamo tutt’ora in attesa del responso di una commissione speciale.
Zeit: per la ristrutturazione la Benetton ha richiesto il famoso architetto olandese Rem Koolhaas, che dice: “La bellezza può essere un concetto, ma è un lusso da far diventare una priorità”. Lei è d’accordo.?
Ornaghi: Vorrei rispondere all’architetto Koolhaas: la bellezza è utile al mondo e forse può anche salvarlo. Perciò la bellezza non è né un lusso né un bene accessorio.
Zeit: L’Italia è una terra che ha dato origine a straordinarie bellezze, è qui che è nata l’opera .
Ornaghi: Mi piace l’opera, anche se non sono un esperto. Come milanese naturalmente amo in particolare andare alla Scala.
Teatro alla Scala a Milano
Zeit: alla Scala le cose vanno relativamente bene. Ma gli amministratori precedenti non hanno avuto particolarmente a cuore l’opera, riducendo i teatri italiani quasi allo sfascio.
Ornaghi: In ogni caso i teatri devono imparare in tempi ristretti a conciliare un alto livello artistico con le scarse risorse. Prometto una riforma complessiva entro dicembre.
Zeit: le ha fatto piacere l’Orso d’Oro al Festival di Berlino per i fratelli Taviani?
Ornaghi: Certo. Un segno che in Europa la creatività italiana è ancora appetibile.
Zeit: Anche se i fratelli Taviani, che hanno più di ottant’anni, non rappresentano esattamente il futuro del cinema italiano?.
Ornaghi: E’ vero che la nostra società non incoraggia a sufficienza i giovani. Parliamo sempre dei giovani, ma non rendiamo loro facile la strada.
Zeit: Lei è stato insegnante di liceo e preside prima di essere nominato Ministro praticamente dal nulla. Ora nei suoi sogni notturni le appaiono le rovine di Pompei o un palco alla Scala? Oppure non fa sogni?
Ornaghi: preferirei la terza opzione. Ma se potessi sognare ad occhi aperti, mi immaginerei che noi europei finalmente ci sentissimo come cittadini della cultura. Solo così riusciremo a uscire dalla nostra situazione di progressiva debolezza. La forza dell’Europa è la sua cultura.

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