04 aprile, 2012

Nuovi orizzonti sul mercato del lavoro in Italia

Con la riforma del mercato del lavoro di Monti torna di nuovo il rischio politico


Secondo il parere degli investitori in Italia torna nuovamente alto il rischio politico. La proposta di riforma del mercato del lavoro del primo ministro Mario Monti cela un alto potenziale di crisi per il governo stesso.

Secondo il parere degli investitori, l’Italia rischia nuovamente la crisi politica. La proposta di riforma del mercato del lavoro del primo ministro Mario Monti cela in sé un alto potenziale di rischio per il governo stesso. I membri del Partito Democratico hanno minacciato di fare annullare le modifiche in Parlamento dopo le elezioni del maggio 2013. Il partito sostiene i tecnici del governo non eletto del premier Monti, che vuole, tra l’altro, facilitare il licenziamento dei lavoratori dipendenti.
In compenso Monti ha sostenuto che, finché l’Italia non sarà pronta per qualcosa “che noi riteniamo sia una cosa fatta bene”, potrebbe non proseguire la sua opera fino alle elezioni. Quando Monti il 20 marzo ha presentato il suo piano per le modifiche all’art. 18, il primo sindacato d’Italia (CGIL) ha indetto uno sciopero generale. Il rendimento sui titoli di Stato italiani decennali da allora è aumentato di 34 punti base, arrivando al 5,18 per cento giovedì scorso. Il premio di rischio nei confronti dei bund tedeschi è salito da 278 punti base del giorno precedente l’annuncio, a 327 punti base del mercoledì.

La riforma del mercato del lavoro è la quarta varata dal governo ed è quella decisiva. Monti non ha un compito facile. Ha bisogno di scuotere un paese la cui crescita economica arranca da più di dieci anni, rispetto alla media dell’Unione europea. Mentre il paese è in recessione e il tasso di disoccupazione ha raggiunto un livello decennale del 9,2 per cento, è difficile far digerire ai sindacati la decisione di semplificare i licenziamenti – così come lo è per uno dei tre principali partiti che sostengono Monti nella coalizione a tre, il Partito Democratico, dalla parte dei lavoratori.
“Le riforme del mercato del lavoro sono fondamentali per l’Italia, e non è una sorpresa che Monti abbia difficoltà a raggiungere un accordo su di esse”, ha detto Marc Ostwald, strategist di Monument Securities Ltd. a Londra. “Ha già dovuto fare molte concessioni e il mercato obbligazionario reagisce con palese preoccupazione a qualsiasi notizia negativa”, ha aggiunto.
Le concessioni fatte da Monti comprendono anche la presentazione dei suoi piani di riforma sotto forma di disegno di legge e non con un decreto parlamentare, cosa che avrebbe consentito l’attuazione immediata e senza dibattito in Parlamento. In precedenza, si erano svolti due mesi di negoziati tra sindacati e imprese che non avevano portato ad alcun risultato. Monti ha dichiarato mercoledì a Tokyo, che sperava di fare approvare la riforma dal Parlamento entro la fine della primavera.
La riforma del mercato del lavoro è stata preceduta da un piano di risparmio complessivo di 20 miliardi di euro finalizzato alla riduzione del deficit economico, oltre ad un pacchetto di misure volte ad aumentare la competitività e ridurre la burocrazia. Questo e anche i crediti illimitati concessi dalla Banca Centrale Europea alle banche commerciali hanno contribuito alla riduzione del debito nazionale di quasi 2.000 miliardi €, permettendo agli investitori di tornare ad essere più fiduciosi nei confronti dell’’Italia.

Da quando Monti ha assunto nel mese di novembre le redini del governo, il rendimento dei titoli italiani decennali è sceso di oltre due punti. In precedenza le spese di finanziamento hanno oscillato per qualche tempo intorno al 7 percento – livello per cui la Grecia, l’Irlanda e il Portogallo hanno dovuto chiedere un piano di salvataggio. Quest’anno invece i titoli di stato italiani, con un utile dell’ undici per cento, sono i più produttivi della zona euro
I costi di finanziamento così sono scesi notevolmente. Mercoledì scorso, l’Italia ha potuto piazzare titoli commerciali con scadenza a sei mesi per un volume di 8,5 miliardi di euro con un rendimento del 1,119 per cento. Una resa così bassa si è verificata l’ultima volta nel settembre 2010. Giovedì il paese ha collocato sul mercato obbligazioni quinquennali e decennali, con un volume totale di 8,25 miliardi di euro, laddove i costi di finanziamento sono risultati inferiori rispetto alla precedente asta di febbraio.
Punto focale della controversia nella riforma del mercato del lavoro è l’esclusione delle tutele contro il licenziamento senza giusta causa. Alle aziende sarebbe permesso di licenziare i dipendenti per ragioni economiche, senza che essi abbiano il diritto di opporsi, e i tribunali possono ordinare la riassunzione del rapporto di lavoro. Le aziende esiterebbero a fare nuove assunzioni in tempi buoni, se avessero il timore che in tempi di crisi non possono sbarazzarsi dei dipendenti neoassunti, dicono i sostenitori della riforma. Quando Monti ha presentato i suoi piani, ha dichiarato che le aziende in questo momento non hanno più alcun motivo per fare nuove assunzioni.
Il tutto non sarebbe in stile europeo ma americano, ha dichiarato critico la settimana scorsa Pier Luigi Bersani, il presidente del Partito Democratico. “Tutti dicono che funziona meglio in Germania” – allora come possono i mercati avere qualcosa in contrario se prendiamo il modello tedesco, ha detto. In Germania, i tribunali del lavoro possono ordinare la riassunzione del rapporto di lavoro anche in caso di cessazione del rapporto di lavoro per ragioni economiche.
“Data la forte opposizione, soprattutto da parte di alcuni sindacati non si può escludere che ci saranno alcuni cambiamenti su questo fronte”, hanno scritto questa settimana Chiara Corsa e Loredana Federico dell’UniCredit SpA a Milano in un articolo per gli investitori.
La riforma del mercato del lavoro incide anche sulla popolarità di Monti. La percentuale dei suoi sostenitori in un sondaggio condotto da IPR Marketing, pubblicato mercoledì, è scesa di quattro punti al 55 per cento, anche se resta ancora più popolare del suo predecessore, Silvio Berlusconi, che in un sondaggio relativo a novembre, aveva solo il 22 per cento.

1 commento:

  1. ja, sehr schön, wenn du nach Wien kommst, sehen wir einander!!

    Liebe Grüsse

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