27 luglio, 2012

A Roma, guerra ai gladiatori e ai venditori ambulanti

Rom kämpft gegen Straßenhändler und Gladiatoren

Pubblicato in Germania il 20 luglio 2012
Di Elisa Britzelmeier
Traduzione di Claudia Marruccelli



Tutti i turisti che vengono a Roma li conoscono: sono gli innumerevoli commercianti ambulanti, i venditori dele bancarelle di bibite e panini e gli artisti di strada, ma per la capitale sono una spina nel fianco, in particolare i “gladiatori” che stazionano di fronte al Colosseo.

 “Cheap price, bella foto, come and see” la voce imperiosa di un antico romano in uniforme, con tanto di elmo e parastinchi, echeggia così alle orecchie dei turisti. Sembra venuto fuori da un libro di storia illustrato o da un fumetto di Asterix.
Sono proprio questi gladiatori da fotoricordo, che in cambio di una lauta “mancia” si fanno immortalare con i turisti di fronte al Colosseo, l’oggetto di accese discussioni da parte dell’amministrazione comunale romana. Una parte degli attori [parte in causa] si è opposta ad un divieto emanato recentemente, ma sono stati arrestati.
Comunque affliggono la città eterna anche i commercianti ambulanti, gli innummerevoli chioschi da strada e il parcheggio selvaggio da parte dei bus turistici, aggravando lo stress quotidiano.


La polizia dichiara zona interdetta
I turisti a Roma per una foto con un finto legionario arrivano a pagare fino a 10 euro. Quello che per qualche gladiatore dilettante, è iniziato come un hobby con i vestiti ricavati da tessuti da tun vecchio divano, spazzoloni e scopini da water, da tempo è diventato un grosso affare, un vero e proprio lavoro, con tanto di piano di turnazione e regolamento interno.

L’offerta fotografica ha assunto una tale proporzione, che la zona circostante al Colosseo, i Fori Imperiali e Largo Costantino sono stati sgomberati e dichiarati off limits per gli “attori”, perché se questi figuranti sono considerati solo una attrazione turistica o semplicemente un sistema per spillare soldi, questi comunque non pagano le tasse e quindi lavorano in nero.


Problemi anche in Vaticano
Tuttavia destano preoccupazione non solo il centro storico di Roma, ma anche i dintorni del Vaticano, in particolare gli onnipresenti chioschi semovibili che vendono panini e bibite e i commercianti ambulanti, una spina nel fianco per le forze dell’ordine, per i residenti e i negozianti locali.
Inoltre pulmann turistici e auto, che parcheggiano abusivamente in seconda fila, sono un continuo intralcio. Già nella scorsa primavera le “vittime” hanno inviato tramite lettera le loro lamentele al sindaco Gianni Alemanno, esigendo un drastico intervento. Essi considerano uno “scandalo, che Piazza San Pietro sia letteralmente costellata da numerosissime bancarelle di souvenir, camioncini vari, chioschi  e commercianti ambulanti irregolari” e hanno intenzione se necessario di intervenire in prima persona.


Minacciati da spade giocattolo

Due “Legionari storici” Manuel e Eugenio Sonnino erano seduti di fronte al Colosseo, contravvenendo al vigente divieto e si facevano fotografare in costume proprio davanti all’anfiteatro romano.
Sollecitati ad allontanarsi dalla zona delimitata, i due fratelli hanno reagito con insulti, minacciando le forze dell’ordine intervenute con le loro spade giocattolo, dopodichè i due “Centurioni” sono scappati per evitare di essere identificati, ma sono stati presto fermati da una pattuglia di polizia, con cui sono anche venuti  alle mani.

Mentre i due maneschi fratelli sono chiamati ora a rispondere delle loro azioni, i loro colleghi adesso hanno smesso di mettersi in posa proprio davanti al Colosseo, anche se sono ancora arrabbiati: “Non riesco a capire come mai siamo stati tollerati per anni ed ora improvvisamente dobbiamo andare via” dichiara Davide. Ha 37 anni e due figlie da mantenere, fa il “Legionario” da 13 anni. Assieme ai suoi colleghi chiedono che il loro lavoro venga riconosciuto e regolamentato. Se [le autorità] hanno intenzione di delimitare l’accesso alla zona, i figuranti sono anche disposti a pagare le tasse. Tuttavia delegazioni e incontri per discutere della questione non hanno portato ad alcuna soluzione.


Al limite della legalità
Il presidente della provincia Orlando Corsetti denuncia soprattutto i sempre più diffusi chioschi ambulanti di panini e bibite nel suo quartiere. Pare abbia autorizzato il trasferimento delle bancarelle di spuntini da altri quartieri del centro, sebbene sebbene questo sia illegale. Questi inoltre avrebbe preso di mira il consigliere comunale Giordano Tredicine del partito di Berlusconi il PdL. Secondo i media, la famiglia di Tredicine avrebbe il monopolio di una gran parte dei chioschi che vendono panini e il relativo spazio da occupare.

I chioschi vendono panini,spuntini vari e bevande a prezzi esorbitanti. I loro clienti abituali, sono i turisti, proprio come i “Legionari”, i venditori ambulanti e i bancarellai. La faccende ormai sta prendendo la forma di un’organizzazione al limite della legalità. Per la città di Roma così indebitata e i suoi dintorni, il turismo è certamente importante, ma allo stesso tempo sta diventando anche un problema.


Timore che nasca un Souk
Dietro ai provvedimenti presi dalle autorità comunali di Roma non si nasconde solo la lotta al lavoro nero, ma anche il timore, che la zona circostante al più famoso anfiteatro romano - e allo stesso tempo l’intera città - si degradi cadendo nel pacchiano e nel mero folclore popolare.
Già da mesi si dice che Roma “stia diventando un grande souk” - così si chiamano i mercati rionali delle città arabe. La città si trova in eterno conflitto tra il voler essere considerata un museo per turisti ma anche una metropoli moderna con una vita normale - ed essere all’altezza delle esigenze dei suoi abitanti.

Il famoso problema romano del caotico traffico nella zona del Colosseo viene ulteriormente aggravato dai cacciatori di turisti, dai pulmann e dagli eterni lavori di ristrutturazione della metropolitana. E’ ormai chiaro che la città eterna deve trovare in qualche modo una soluzione che sia accettabile per tutti, ai mali e alle preoccupazioni che affliggono l’ordine pubblico. Altrimenti, aveva proprio ragione Obelix, quando spesso sospirava rassegnato: “Sono pazzi questi Romani!”

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