Silvio forever!
di Dirk Schümer
Pubblicato in Germania il 17 luglio
Traduzione di Claudia Marruccelli
L’Italia si sta preparando al ritorno di un Berlusconi vulcanico e ringiovanito, le cui idee però nel frattempo sono antiquate quasi quanto lui.
Attenzione, rispunta il Caimano. Gli italiani si stavano già abituando all’idea di un addio alla politica di Berlusconi, ma ecco che ritorna alla ribalta il vecchio combattente. Nel 2013 scenderà in campo come capolista nelle elezioni politiche – “come un fantasma già esorcizzato” scrive quasi rassegnata La Repubblica. Eppure i giornalisti, a cui il ritorno di Silvio ha fornito uno scoop, hanno finito per diventare gli unici indaffarati in questa Italia sconvolta economicamente, finita subito sulla prima pagina del New York Times grazie al volto sfacciatamente sorridente di un ex premier dimagrito di quattro chili grazie allo jogging.
Basta Bunga Bunga?
Berlusconi, che come nelle migliori tradizioni degli antichi romani vorrebbe essere supplicato da imprenditori, collaboratori, sostenitori di tornare nuovamente in causa, ha in serbo le solite idee: un nuovo simbolo di partito sotto forma di un’aquila tricolore e forse un nuovo nome. Come segno della rinascita morale ha convinto la sua appariscente igienista dentale Nicole Minetti a dimettersi dalla ben remunerata carica di consigliere regionale lombardo. Basta con le notizie sui Bunga-Bunga, viceversa un’immagine più solida da vecchio saggio. Ma gli obiettivi politici suonano familiari: un nuovo sistema elettorale che dia al suo gruppo buone possibilità e, soprattutto, nessun aumento di imposte. A caccia di voti.
Basta Miracoli?
Il genio dei trucchi in bilancio Berlusconi preferisce tacere su come andrà la crisi finanziaria. E mentre i suoi vassalli, esultano con circospezione e fanno saltare le primarie per la scelta dei candidati, perché ora ci pensa il padrone, si intensificano a Roma gli appelli preoccupati degli altri governi: costui rovinerà di nuovo il lavoro di Monti? "Gli italiani non credono più nei miracoli," fomenta l’ex alleato e attuale rivale Gianfranco Fini. E anche il sindaco di destra di Roma, Alemanno, confessa che avrebbe preferito un nuovo volto come segno di rinnovamento.
Baciamo le mani ... |
Aria nuova per la fine dell‘autunno
Ma volti nuovi - cioè persone che si danno da fare - semplicemente non si adattano al sistema politico italiano mafioso [del padrino nel testo in tedesco ndt]. Giulio Andreotti, che nel 1947 assunse il primo dei suoi 33 incarichi governativi, dall’alto dei suoi 93 anni occupa ancora attivamente la sua poltrona in senato. L'attuale presidente della repubblica Napolitano, al contrario ha appena compiuto 86 anni. Anche il Primo Ministro Monti con i suoi quasi 70 non è più un pivello. Non c'è da stupirsi che il 75enne Berlusconi con la sua nota predilezione soprattutto per le donne, si senta giovane e pimpante. La vecchia Italia però sarà in grado di sopportare il suo dinamismo?
NB:
Un lettore tedesco, elencando tutta una serie di motivi a giustificazione, ha concluso il suo commento all'articolo:
"Wenn er gewählt würde...verdient es das Land! " (Se viene rieletto ... l'Italia se lo merita!)
Io non aggiungo altro ...
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