24 settembre, 2012

Chi arriverà dopo Monti? Monti!

Wer kommt nach Monti? Monti!
 
di Fabio Ghelli
Pubblicato in Germania il 14 settebre 2012
Traduzione di Claudia Marruccelli per Italia dall'Estero

Il mandato del Presidente del Consiglio italiano termina nella primavera del 2013. In Italia, ma non solo, molti sperano che prosegua il suo mandato, ma Monti ha ancora qualche dubbio.

Monti e Schäuble

Chi ci sarà dopo Monti? E’ la domanda che molti in Italia iniziano a porsi, visto che la legislatura corrente terminerà in primavera e si andrà alle elezioni presumibilmente nel mese di marzo. Il primo politico che ha osato dare una inequovocabile risposta alla questione del Dopo Monti, è stato il leader dell’UDC Pierferdinando Casini che nel suo discorso di chiusura al Congresso del suo partito, ha recentemente dichiarato : “Dopo Monti può esserci solo Monti”.
Casini non è l’unico a pensarla così. Una buona fetta del mondo finanziario italiano è del suo stesso parere. Banchieri, imprenditori ed economisti si augurano che Monti resti in carica per un secondo mandato: questo è quanto emerge da un sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore. Infatti il futuro dell’Italia è tutt’altro che certo. L’Italia, nonostante la ritrovata competitività, non è in grado di uscire dalla crisi senza la fiducia dei partner europei e dei mercati finanziari, fiducia che Monti è riuscito a conquistare nei mesi passati, grazie alla sua reputazione riconosciuta a livello internazionale.

Bersani e Renzi

L’Europa si fida di Monti
E‘ trascorsa solo una settimana, da quando la BCE ha annunciato l’acquisto illimitato di titoli di stato dei paesi indebitati, cosa che ha permesso il calo dei tassi d’interesse di Spagna e Italia. Senza il lavoro di Monti questa decisione sarebbe stata impensabile. Quindi non è stato necessario che egli dimostrasse alcun risultato concreto. E’ bastata la sua promessa che l’Italia continuerà a fare i compiti a casa.
Anche il Ministro per l’Economia Vittorio Grilli, ha recentemente assicurato che il paese non avrà bisogno in futuro di alcuna manovra di alleggerimento. Ma la strada verso la ripresa è ancora lunga, tanto che l’agenda di Monti può ritenersi ancora piena di impegni per i prossimi quattro mesi, tra cui circa 150 nuove misure in attesa di varo. E’ un compito enorme per lo staff di Monti e certo il tempo è poco: la campagna elettorale, che potrebbe prendere il via già all’inizio dell’anno, renderà tutto più difficile.
Tuttavia, attualmente Monti non vuole affrontare la questione del suo futuro politico. In un forum economico a Cernobbio ha recentemente ribadito quello che aveva già dichiarato qualche tempo fa: “Il governo tecnico è un fenomeno temporaneo”, il suo orizzonte nell’attività politica arriva fino alla fine della legislatura, ossia agli inizi del 2013. Tuttavia, egli vorrebbe che le competenze affidate al suo gabinetto, non legato ad alcun partito, possano rimanere. La politica italiana inoltre, non è così ridotta male, come aveva immaginato prima di entrare in carica. Tutti i partiti di governo hanno dimostrato un alto grado di responsabilità. “Non riesco a credere”, ha detto dopo il suo arrivo, «che sia così difficile, in un grande paese democratico come l’Italia, trovare un leader che sia in grado di assumersi la direzione del governo.”

Berlusconi e Grillo

Nessun schieramento ha una netta maggioranza in Parlamento
Ma l’immagine che i più recenti sondaggi evidenziano è ben diversa. Se si andasse alle urne in Italia ora, né il centro-sinistra né il centro-destra otterrebbe una netta maggioranza. Allo stesso tempo, sta crescendo la fiducia degli italiani nel governo Monti. Il primo ministro è la figura politica assolutamente più popolare in Italia e lo si deve proprio al suo approccio.
I cristianodemocratici di Casini vedono nei dati della ricerca, un chiaro risultato: “Così com’è ora la situazione, e non credo che in cinque mesi qualcosa cambierà, la sera dei risultati delle elezioni non ci sarà alcun vero vincitore”, ha detto Rocco Buttiglione, vice presidente dell’UDC, in una intervista rilasciata a Zeit Online. “Se il nostro partito diventasse di fondamentale importanza per la formazione di un governo di coalizione, porremo una condizione chiara: che Mario Monti resti come Primo Ministro”.
Se Monti effettivamente proseguisse il suo mandato, significherebbe che la leadership del paese continuerebbe ad essere di tipo tecnico e non politico. Quindi è evidente che, se Monti dovesse assumere nuovamente l’incarico, questo non sarebbe per merito di un determinato partito.
Il PD, partito del centro-sinistra, vorrebbe comunque tornare a un governo politico – ma solo se ci sarà l’impegno di proseguire il lavoro di Monti. “Sono due i punti fermi finora”, dice Enrico Letta, vicepresidente del PD. “In primo luogo, l’agenda Monti deve essere la base su cui poggiare il futuro programma di governo. Secondo: in nessun caso Monti tornerà al suo precedente incarico di rettore della Bocconi”. Per l’opzione di una seconda coalizione allargata, però, il PD non è disponibile dal momento che il PdL di Berlusconi rifiuta ancora di applicare le annunciate riforme. A quanto pare il Cavaliere tornerà alla guida del suo partito. “Con Berlusconi non si può fare nulla”, ha detto Letta.
Il PdL, invece, al momento, sembra non avere un vero leader. Quello che appare certo è che il partito continua a sostenere il programma di riforme Monti. I sostenitori di Berlusconi, però manifestano chiaramente la loro rabbia contro il presunto servilismo di Monti nei confronti delle direttive tedesche. Renato Brunetta, ex ministro della pubblica amministrazione, ha scritto in un’articolo pubblicato la settimana scorsa da “Il Giornale”, quotidiano di Berlusconi, che “la Germania dopo aver perso due guerre mondiali, ora vuole vincere la terza guerra mondiale.” Non è esattamente il segno di “atteggiamento responsabile” di cui Monti ha parlato a Cernobbio.
Anche, Ignazio La Russa, ministro della Difesa del governo Berlusconi, ritiene che “la colpa della sfortuna dell’Europa sia da attribuire esclusivamente alla Merkel”. Alla domanda ” Se il PdL sia comunque pronto, a unirsi con il PD per dare il suo appoggio a un secondo governo Monti?” La Russa risponde “Meglio una piccola opposizione che una grande coalizione”.


CSU e SPD lodano Monti
Il rischio che, in caso di un cambio di potere il percorso già iniziato possa essere abbandonato, è percepito anche dalla politica tedesca. “Chi desidera ora frettolosamente un governo diverso da quello del gabinetto Monti, ha apparentemente già dimenticato il disastroso bilancio degli anni di Berlusconi”, ha detto il vice presidente del gruppo parlamentare SPD Joachim Poß. “Dimentichiamo”, aggiunge, “che anche questo nuovo movimento politico potrebbe ottenere la guida al governo e il solo pensiero fa venire i brividi.”
Come Poss anche il vicepresidente della coalizione parlamentare CDU/CSU, Michael Meister, aveva respinto la critica fatta nel mese di agosto da Monti sulla presunta superiorità dei parlamenti. Tuttavia, considera comunque decisivo il suo ruolo nella stabilizzazione dell’economia italiana. “Monti ha introdotto alcune riforme che vanno nella direzione giusta,” dice. Inoltre ha notevolmente migliorato la fiducia nella politica italiana.
Nonostante la sua reticenza, quando si tratta di pianificare il proprio futuro, Monti sembra ancora essere turbato dalla probabilità di un cambiamento politico. Lo preoccupano in particolare i gruppi anti europei come il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. In una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy sabato scorso, Monti ha sottolineato il crescente rischio di nuove divisioni dell’UE. “La crisi ha riaperto alcune vecchie tensioni tra il nord e il sud dell’Europa”, ha detto Monti. Per mettersi al riparo da ciò, il Presidente del Consiglio italiano vuole organizzare un Euro-vertice a Roma, per contrastare il fenomeno del populismo antieuropeo. Che non sia per caso un motivo valido per rimanere più a lungo in carica?

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