07 febbraio, 2013

L'altra verità ... svizzera

Berlusconi lockt für Steuerabkommen mit Bern

di Nikos Tzermias
Pubblicato in Svizzera il 5 febbraio 2013
Traduzione di Claudia Marruccelli




Berlusconi lancia l’esca dell’accordo fiscale con la Svizzera

L'ex Presidente del Consiglio italiano Berlusconi lancia l’esca delle riduzioni d’imposta. Non solo vuole abolire la tassa di proprietà sulle prime case, ma offre anche il rimborso [per quella pagata l’anno scorso], con i fondi che otterrà da un accordo fiscale con la Svizzera.
Secondo il politico di centro Pierferdinando Casini, ex alleato di lunga data e oggi rivale dell'ex premier Berlusconi, "il Cavaliere sarebbe capace anche di vendere una macchina senza motore." Casini, che in campagna elettorale appoggia ora il primo ministro uscente Monti, ha reagito alle ultime promesse elettorali di Berlusconi con questa battuta mista di ironia e avvertimento. In caso di vittoria elettorale della destra, l’ex premier ha promesso maggiori sgravi fiscali e, in particolare, la soppressione e persino il rimborso della recente e impopolare Imu, il tutto con finanziamenti che scaturiranno dai proventi di un trattato fiscale con la Svizzera.

Accusato di compravendita di voti
Lo stesso Monti non ha risparmiato critiche meno accese a queste promesse, che Berlusconi da settimane sta tentando di mettere a punto nelle vesti di un “fisco” germanofilo. Il professore ha definito nuovamente il suo predecessore, un pifferaio magico che già in precedenza ha fatto solo promesse mai mantenute, mentre adesso vuole corrompere gli elettori con i soldi degli italiani, raccolti con grandi sacrifici al fine di evitare un crollo finanziario. Monti ha inoltre sostenuto che la spesa pubblica e le tasse durante il governo Berlusconi sono aumentate e il suo predecessore nel penultimo anno è stato responsabile dell'escalation della crisi del debito. Pertanto, il piano che prevede di tagliare la spesa pubblica di 80 miliardi di euro, non è credibile. Anche l’area di centro sinistra rivolge a Berlusconi lo stesso tipo di critiche.
Una manna dal cielo dalla Svizzera?
Berlusconi sostiene di poter finanziare l'abolizione e il rimborso della tassa sulle case con un accordo fiscale con la Svizzera. Mentre i proventi annuali della tassa sono pari a circa 4 miliardi di euro, dalla Svizzera arriverebbe in un’unica soluzione una somma compresa tra i 25 a 30 miliardi di euro e per il futuro sarebbe previsto un incasso annuo di 5 miliardi di euro, questo secondo quanto Berlusconi ha detto in un suo comunicato.
Inoltre egli ha fatto riferimento in modo errato non solo all'accordo tra Svizzera, Regno Unito e Austria, ma anche a quello con la Germania, mentre in realtà il Bundestag ha respinto il patto fiscale con la Confederazione Elvetica. Ma oltre a quelle citate, le cifre di Berlusconi appaiono estremamente audaci. Inoltre, occorre ricordare che il suo governo in precedenza aveva impedito un accordo con la Svizzera, cosa di cui Berlusconi incolpa il suo ormai ex ministro dell'Economia Tremonti.
Il governo Monti la scorsa estate, dopo una certa riluttanza durata mesi, era riuscito a ottenere la disponibilità a negoziare con la Svizzera un patto fiscale per la ritenuta alla fonte. Queste trattative però nel mese di dicembre, dopo il no del Bundesrat tedesco e anche per l’avvicinarsi delle elezioni parlamentari, si sono arenate a un punto morto. Anche se ufficialmente i negoziati sono proseguiti a "livello tecnico", sia il governo Monti che il centro-sinistra hanno manifestato riserve nei confronti l'approccio svizzero, dichiarandosi contrari a un’ "amnistia" e indicando come necessario uno scambio di informazioni.



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